martedì 29 giugno 2010

Come una bottiglia..

'Quanto hai amato donna ? Per aver tutto quel dolore , tutto quel rancore negli occhi ? Quanto hai amato donna per aver conquistato tanta luce , tanto abisso? Quanto inizio e fine c'è di un amore , donna dalle vesti bagnate dalle tue ineusarienti lacrime?'
La donna sorrise e rispose : 'Non c'è rancore nè dolore ma solo il vuoto che ho creato per dare a chi ho amato. Come una bottiglia d'acqua ho versato ciò che avevo e l'ho perso. C'è luce perchè ho amato e amando ho vissuto. Non c'è abisso che non possa essere oltrepassato da quella soglia che tu chiami inizio e fine a come e a quanto ho amato. E vedi le mie vesti bagnate? Non sono lacrime , è sola pioggia che riempie quella bottiglia che si credeva persa ma che adesso la vita sta riempiendo con altro amore generato con quella stessa acqua che un tempo ho versato. Mai un unizio Mai una fine.Amore è ovunque , è nella vita stessa.''

domenica 27 giugno 2010

Non fare rumore.

E si accorse che ciò che più la feriva , erano la passività e l'indifferenza di lui
che la lasciava andare via.
Il dolore di lui , lo faceva suo. Trasformandolo in amarezza che più non riusciva a levar via.
Sapeva amare.Aveva amato.
Ogni giorno che passava sentiva spegnersi e raffreddarsi come cenere e cera.
L'abisso in cui sprofondava pur di restargli accanto.
L'unico filo che usava per legarcisi.
Ed ella non esisteva per sè stessa.
Sapeva amare.Aveva amato.
Abituata a dare , a creare.
Ma chi le aveva insegnato a ricevere?
Giustificava ogni finto gesto di lui che si tramutava in egoismo che assumeva le forme dell'inganno.
Aveva bisogno però di quell'inganno che strappandola alla verità , rimandava ogni sua cicatrice ad essere ricordata in futuro che sperava lontano.
Sapeva amare.Aveva amato.
Lui ,no , non si accorse di lei,
del suo pianto silenzioso , dei suoi passi sempre più distanti.
Lui non le carezzò il viso , non ne asciugò una lacrima ,
non ascoltò le sue sorde parole.
Voleva essere amata.
Senza nulla in cambio.
E ,fra danza e dissolvenza ,nella memoria apparve inesistente.
Lui , che aveva fatto del suo amore , un amore scontato.
Voleva essere amata.
Senza nulla in cambio.

Le forme strane delle nuvole.

E così all'improvviso i nudi ed essenziali corpi
divennero mondo unico.
Il buio della notte celò la timida paura
ma non rivestì di oscuro il loro amore.
Amore che diveniva luce in occhi che non riuscivano a fare a meno di guardarsi.
Nel silenzio la bellezza di rumori e di caldi respiri
accompagnavano ogni passo verso la felicità dell'attimo,
nel starsi così avvicinatamente accanto.
Solo vivendosi, slacciando antiche paure inquinanti il libero e limpido sentimento.
Stringendo forte le mani che, intrecciate,
volevano catturare come per sempre l'istante.
Ma i minuti , secondi. Le ore ,minuti.
Flagelli di tempo breve per quell' esaltazione intensa della vita.

L'unica cosa di cui era certa è che sarebbero stati molti i giorni in cui
avrebbe sentito vivo in lei quell'amore che la aveva nutrita.

Può aiutare quanto salvare e mutare.

Il silenzio.
Fuori dalla propria stanza era scesa la notte.
Solo il rumore del vento che da lì passava.
Chissà quante cose esso portava , quante fossero le cose che aveva attraversato ,subìto e osservato.
E allora il silenzio.
Cadde per terra un foglio.Lo prese.Era caduto dal tavolo in cui posava tutto ciò che le apparteneva.
Lesse.
Era la lettera di un'amica di lontana data in cui spiegava le ragioni improvvise del suo comportamento.
Così immersa nella propria solitudine si avviò verso un fiume incessante di pensiei scorrevoli che la portarono ad unico sentiero.
Il silenzio poteva solo essere compagno delle sue notti ma non portava alla verità.
Quante storie sarebbero state diverse se si fosse parlato.
Parole Paroe Parole Parole Parole Parole Parole Parole
Parole che parlano,spiegano , supportano,aiutano.
E parole senza fine che accompagnate da un gesto d'amore innalzano un pianto trepido di gioia.
E parole senza fine che accompagnate da odio possono squarciare un sorriso.
Se l'uomo parlasse all'altro uomo potrebbe nascere il confronto,dunque crescere.
Se chi si ama , lo dicesse alla persona che ha accanto ,non la perserebbe.
Se chi non si ama più , lo ammettesse ,cesserebbero le bugie.
Se solo si parlasse , senza la paura della verità , della solitudine , delle reazioni.
Se solo si parlasse amettendo il dialogo.
Se solo si parlasse capendo che ognuno è fatto a proprio modo.
Se solo si parlasse..quante le occassioni vissute e non perdute.

E così il silenzio si tramutò in ricordì che adesso erano compagni di quella notte che ancora ricorda.
La notte in cui prese il telefono e chiamò chi aveva lasciato andare via.La notte in cui si riprese la sua felicità.

La Rosa RoSsa

Mi ritrovai in un campo di grano; brillava lucido come oro colato al vento , sotto la luce di quella stella chiamata 'Sole'.Il cielo non era più aspro .Rappresentava con vigore l'azzurro . Riempiva ,senza saziarla , la mia vista.Un tiepido e piacevole soffio di aria modellava i lunghi capelli. Sentivo le loro carezze posar sulla pelle.Iniziai a condurre passi che seguivano l'istinto , curioso di esplorare ciò che lo stava circondando. M'immersi fra le tante spighe che , innumerevoli , facevan da compagne. Camminai a lungo. Senza sosta.E la fatica sembrava mai essere esistita per l'uomo.Improvvisamente fui abbagliata da un maggior lucente colore .Era il rosso ardente e fluente di una formosa rosa.I suoi petali fiammeggiavano di varie sfumature , comunicavano la passione dell'amore e l'amore stesso.Sentii scendere le lacrime che erano state trattenute per troppo tempo. Esitante , mi avvicinai ad essa ,non mi bastava guardarla ,sentivo irrefrenabilmente ,il bisogno di sfiorarla così da poterla come assaporare intensamente. Al mio tocco , con silenziosa eleganza , cominciò ad appassire. Mutandosi in cenere , leggera e vittima del vento , la rossa rosa adesso stava per scomparire. I suoi nuovi colori erano il grigio e il nero e il bianco e la fusione di questi . Pervasa da profonda malinconia ,capii cosa ciò volesse significare . Ella rappresentava la bellezza dell'amore. Quell'amore che per sopravvivere ha bisogno di attenzione , delicatezza e nessuna invadenza. Quell'amore fatto di gesti divini concessi dal sentimento e che spessocon un banal gesto l'uomo riesce a distruggere.Quell'amore che l'uomo,per paura di perderlo ,vuole con possessione catturare rendendolo fino a se stesso e frantumando così il limpido amare.