domenica 27 giugno 2010

Non fare rumore.

E si accorse che ciò che più la feriva , erano la passività e l'indifferenza di lui
che la lasciava andare via.
Il dolore di lui , lo faceva suo. Trasformandolo in amarezza che più non riusciva a levar via.
Sapeva amare.Aveva amato.
Ogni giorno che passava sentiva spegnersi e raffreddarsi come cenere e cera.
L'abisso in cui sprofondava pur di restargli accanto.
L'unico filo che usava per legarcisi.
Ed ella non esisteva per sè stessa.
Sapeva amare.Aveva amato.
Abituata a dare , a creare.
Ma chi le aveva insegnato a ricevere?
Giustificava ogni finto gesto di lui che si tramutava in egoismo che assumeva le forme dell'inganno.
Aveva bisogno però di quell'inganno che strappandola alla verità , rimandava ogni sua cicatrice ad essere ricordata in futuro che sperava lontano.
Sapeva amare.Aveva amato.
Lui ,no , non si accorse di lei,
del suo pianto silenzioso , dei suoi passi sempre più distanti.
Lui non le carezzò il viso , non ne asciugò una lacrima ,
non ascoltò le sue sorde parole.
Voleva essere amata.
Senza nulla in cambio.
E ,fra danza e dissolvenza ,nella memoria apparve inesistente.
Lui , che aveva fatto del suo amore , un amore scontato.
Voleva essere amata.
Senza nulla in cambio.

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